Cosa spinse Shakespeare a scrivere la "Tempesta", un'opera così anomala rispetto al resto della sua produzione letteraria? Da dove provenivano gli spiriti dell'aria e della terra che popolano quell'isola incantata? Forse dai racconti fantasmagorici di un marinaio piuttosto alticcio reduce dal Nuovo Mondo? In questo delizioso pastiche metaletterario lo scrittore inglese Rudyard Kipling, autore di capolavori celeberrimi quali Il libro della giungla, fa rivivere sotto i nostri occhi, fra taverne e naufragi, la curiosità senza confini del genio shakespeariano. Il breve testo, tradotto e curato da Sara Grosoli, esperta di narrativa vittoriana che si è già occupata di autori come Charlotte Bronte, Mary Shelley e George Eliot, è introdotto da Ashley Horace Thorndike, tra i maggiori studiosi di Shakespeare nell'America del primo Novecento.