Il volume dedicato a Marco Terenzio Varrone Reatino ne offre sì il ritratto quale prolifico scrittore che ha raccolto miriadi di informazioni sul passato della civitas romana, ma chiarisce come il suo interesse specifico non doveva essere la loro collezione fine a se stessa, ma la riscoperta e la trasmissione della memoria del passato. Più che un antiquario egli potrebbe, quindi, essere definito un "antichista" ante litteram o, persino, il primo antichista in senso stretto, dato che l'obiettivo delle sue ricerche è l'antico in tutti i suoi ambiti: culturale, storico, topografico, linguistico, religioso, etc.