I dieci comandamenti sono i tabù della religiosità e della coscienza, un confine posto all'individuo al solo scopo di dare un orientamento alla sua crescita interiore. E quanto più profonda è la religiosità di una cultura, di un individuo, di una classe sociale o di un popolo, tanto più netta è la percezione del disagio che è dato da quei confini dei suoi tabù, dei suoi comandamenti. E tanto più netto è, nella coscienza, lo sforzo di capire e dire quel disagio. In "Dieci obiezioni ai comandamenti", Sibaldi parla da teologo, facendosi portatore di una teologia totalmente slegata dalla religione, e provando a scardinare i rigidi schemi imposti dai comandamenti attraverso l'esegesi dei più importanti romanzi della letteratura russa. Dieci forme di obiezione ai dieci comandamenti sono adoperate qui come chiavi di lettura di alcune problematiche fondamentali della cultura russa dell'Otto e Novecento, ma soprattutto della società contemporanea.