Negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, in piena Guerra fredda, i temi del disastro nucleare e dell'incidente spaziale sono penetrati nell'immaginario catastrofico fino a costituire una delle matrici fondative dell'identità postmoderna. Le opere letterarie, filmiche e musicali di Wyndham, Shute, Kramer, Clarke, Kubrick, Bowie, Ballard e Dick - figure ai confini tra più mondi, sempre criticamente situate - dimostrano la persistente attualità di quell'immaginario e la sua capacità di travalicare i confini tra diversi generi, media e culture nazionali.