Il "colpo d'occhio", ossia la capacità di racchiudere in un dettaglio la segreta morfologia di un personaggio, è la qualità che più colpisce in questi scritti, in cui Goffredo Parise parla soprattutto degli scrittori e dei libri che per lui hanno contato (con "incursioni ingiustificate" nel mondo dell'arte e della pittura e del cinema). Tra gli altri, lo scrittore si sofferma su Joseph Cornell, Montale, Comisso, Gadda, Maugham, Simenon.