La notte del 10 maggio 1933, in Piazza dell'Opera a Berlino, di fronte all'università, si verifica uno degli eventi più tragici della storia tedesca. La campagna d'odio organizzata dal regime nazista «contro lo spirito antitedesco» raggiunge il suo apice con la distruzione delle opere letterarie ritenute nemiche dell'identità nazionale, scritte da autori ebrei, liberali o marxisti come Freud, Brecht, Mann. Seguendo l'inquietante esempio di Berlino, roghi divampano in numerose città della Germania, avverando la profezia di Heine: «Prima si bruciano i libri, poi gli uomini». In pagine ricche di suggestione, Marino Freschi racconta la storia dei luoghi e dei protagonisti della più sconvolgente tragedia culturale del Novecento.