Ventun lettere autografe di Giuseppe Baretti (1719-1789), rimaste fino a ora quasi del tutto sconosciute, vengono raccolte in questo volume, trascritte e annotate nella loro interezza: esse sono tutte quante indirizzate al medico-poeta mantovano Vittore Vettori (1697-1763) e risalgono agli anni 1741-1746, ovvero al periodo più intenso dell'apprendistato letterario del giovane piemontese. Il carteggio documenta un utilizzo della propria corrispondenza sia come sito di sperimentazione linguistica e di dibattito critico letterario, che come mezzo di sostegno alla propria formazione, rappresentazione e autopromozione. Oltre a permetterci di meglio definire la figura umana e professionale del Baretti, in questa sua prima fase formativa, ci aiuta a mettere in luce l'aspetto comunicativo e immersivo del modo di studiare che egli cominciò a mettere a punto allora e non avrebbe mai abbandonato.