Una guida alla riscoperta di Pirandello al di là degli schemi, delle forzature, dei pregiudizi di tanta critica letteraria. Lo stesso Pirandello, del resto, avverte: «Forse non esiste scrittore più sconosciuto di uno scrittore celebre!»; Fighera demolisce lo stereotipo a cui vennero ridotti il suo pensiero e la sua opera e contro cui si scagliò lo stesso Pirandello nell'articolo «Abbasso al pirandellismo!», andando incontro al drammaturgo proprio a partire dalla sua vita privata, dalle numerose lettere (alla famiglia, alla moglie Antonietta Portulano, all'attrice Marta Abba, ai figli, in particolare a Lietta) e dalle ultime testimonianze del nipote Pierluigi. Risponde poi a molte domande e curiosità: tra le altre, che fine hanno fatto davvero le sue ceneri dopo il funerale? Ma anche: perché gli è stato attribuito il premio Nobel? Quale discorso pronunciò alla cerimonia? Che rapporto aveva con il più celebrato scrittore della sua epoca, ovvero D'Annunzio? Sotto esame è l'intera produzione di Pirandello, non solo quella più nota, alla ricerca dell'origine della sua arte e del suo umorismo. Leit motiv dei personaggi di Pirandello è la ricerca dell'autenticità dell'io e della verità: che cosa può davvero riaccendere l'uomo, far sì che l'io viva pienamente e non semplicemente esista «come i molluschi, le farfalle, i ragni»? In queste pagine le tracce di risposta che compaiono nella vastissima produzione pirandelliana.