«Il libro di Citati è "impuro"; esattamente. Assomiglia a un diario privato che abbia per tema Kafka; ha l'erratica densità di un epistolario, un vasto taccuino, uno zibaldone su un unico tema; ma contemporaneamente è un libro costruito con estrema attenzione, come si costruisce un romanzo, una autobiografia, non una biografia, perché malgrado le citazioni e i riferimenti fattuali, il libro di Citati non è una biografia. Ma, allora, che cosa è? È letteratura» (Giorgio Manganelli). «Il metodo di Citati è singolare e complesso: ha letto tutti i libri di Kafka e probabilmente tutto quanto è stato scritto su di lui, e ha dato vita a un libro che non è una biografia quanto piuttosto una meditazione, quasi la vita di un santo... Con eleganza ma irresistibilmente Citati ci accompagna sin nelle profondità di un'anima... Gran parte del piacere che proviamo leggendo Kafka sta nella scrittura. Citati è uno stilista meraviglioso» (John Banville)