Il volume analizza e giustifica la centralità nell'estetica di Giovanni Pascoli del saggio l'Èra nuova, oltre a pubblicarne il testo commentato. L'Èra nuova è la conferenza tenuta a Messina il 5 febbraio 1899 col titolo Sulla poesia, pubblicata in volume a Palermo per Remo Sandron insieme con La Ginestra, conferenza che Pascoli tenne a Roma l'anno precedente in occasione del centenario della nascita di Leopardi. Ne segue un'interpretazione fondata sul sostrato etico e filosofico della poesia pascoliana, che, muovendo dalle istanze positiviste di Ernst Haeckel, incontra il socialismo e dialoga anche con Schopenhauer, Nietzsche, Gor'kij e Tolstoj. Se la scienza e il pensiero positivista avevano reso edotto l'uomo di fine secolo sulla precarietà della sua posizione nell'universo e su una più radicale consapevolezza della fine, Pascoli attribuiva alla propria poesia, nel solco tracciato dall'ultimo Leopardi, il dovere morale di trasformare tutto questo in un sentimento, che fosse nuova coscienza per l'umanità. Tale visione si incontra anche con la sua rivisitazione della classicità, del cristianesimo e del socialismo.