"Per Le vie dell'altro mondo" studia essenzialmente il tema dell'animale guida: esamina, cioè, quella foltissima galassia di storie, di ogni tempo e di ogni paese, in cui una bestia, per lo più inseguita da un cacciatore, si trasforma improvvisamente nel conduttore fatato che dischiude a chi lo insegue le porte di una dimensione arcana. Di per sé, questo tema - squisitamente sciamanico - è collocabile al centro di un'antichissima tradizione animalistica che, elaborata nelle sue linee fondamentali all'interno delle culture di caccia, è sopravvissuta sino alle soglie della modernità all'interno di generi come il mito, la fiaba o il romanzo arturiano.