Il volume parte da una ricognizione introduttiva sul rapporto tra scrittori e computer; dà una definizione degli archivi letterari nati digitalmente, fornisce alcuni esempi nel panorama internazionale e delinea una prima mappatura delle esperienze italiane, soffermandosi in particolare sul caso dell'archivio di Franco Fortini conservato all'Università degli Studi di Siena. Offre una sintesi del primo progetto italiano dedicato al born-digital letterario, PAD - Pavia Archivi Digitali, analizzando i processi di acquisizione e gestione dei fondi, oggi conservati presso il Centro Manoscritti di Pavia. Propone infine un'analisi critica delle prime tre opere di Francesco Pecoraro alla luce dell'archivio digitale conservato a Pavia.