Antigone continua ad abitare l'immaginario, le scritture e le scene di oggi e a porre problemi di interpretazione. Dobbiamo guardare a lei come al simbolo di un amore assoluto o di un amore selettivo e conflittuale? E Creonte è il simbolo del potere personale feroce e tirannico oppure interpreta sulla scena la possibile degenerazione fondamentalista di un buon governo basato sui diritti e non più sui privilegi? Questa nuova traduzione restituisce il linguaggio terso e la potenza lirica della drammaturgia antica, provando a liberare i suoi personaggi dagli stereotipi interpretativi e a ricondurli alla ricchezza e alle contraddizioni con cui Sofocle li aveva presentati ai suoi spettatori. Ad accompagnare il testo, un viaggio tra le rappresentazioni che ne hanno fatto la storia e un ricco corredo di note di regia, che riportano il lettore alla dimensione dello spettacolo e alla sua vitalità.