Paolo Bellezza e Alessandro Manzoni sono due autori accomunati da destini opposti. Il primo, prolifico autore di pregevoli scritti, ingiustamente dimenticato; il secondo, padre di poche ma importanti opere rispetto alla durata della sua vita, meritatamente conosciuto e apprezzato. Pubblicare quindi Curiosità manzoniane è un modo per rendere, in parte, giustizia a Paolo Bellezza e far riscoprire un'opera dimenticata dai più, in cui, non senza ironia, è tratteggiata la figura di Alessandro Manzoni come uomo ed artista. Tanto è stato scritto sul "padre" del romanzo italiano (moltissimo anche da Bellezza, suo grande studioso) sin da quando è salito alla ribalta con i Promessi Sposi e quindi potrebbe sembrare superfluo riprodurre questo testo. Tuttavia, non lo è, perché il merito di Bellezza è quello di farci ri-scoprire pregi, passioni, difetti e pensieri di Manzoni uomo, con sguardo ironico ma benevolo, e di Manzoni artista, rivelando ciò che i contemporanei pensavano di lui, soprattutto criticandolo (a volte a torto). Prefazione di Elena D'Incerti.