Pavese gode di una fortuna critica crescente, incontrando il favore di lettori che non hanno interpretato l'exitus della sua esistenza come un fallimento dell'opera e della vita. Questo libro accantona la pretesa del "dovrebbe essere", mettendosi in ascolto dei testi e affrontandone i principali nodi ermeneutici attraverso quel peculiare participio di poesia e racconto. Per cercare meglio oltre lo sguardo obliquo di un autore che allo specchio del suo Mestiere di vivere scriveva: «Siamo sinceri. Se ti comparisse davanti Cesare Pavese e parlasse e cercasse di fare amicizia, sei sicuro che non ti sarebbe odioso? Ti fideresti di lui? Vorresti uscire con lui la sera a chiacchierare?»