La nozione di cultura popolare ha goduto di fortune alterne nelle scienze umane, ma resta un nodo imprescindibile per la ricerca antropologica, storica e letteraria, poiché consente di interrogarsi sulle dinamiche di comunicazione o di conflitto tra livelli culturali. Questo volume ripropone il problema del rapporto tra culture subalterne e culture egemoniche in Italia nella prima età moderna (secoli XV-XVIII). I singoli capitoli sono dedicati a diversi generi letterari (profezia, cantare, romanzo popolare, opuscoli informativi) con l'intento di offrire un'analisi dei rapporti tra i media (oralità, manoscritto, stampa) e tra le forme di ricezione e appropriazione dei testi in ambienti sociali disomogenei. Muovendo da approcci metodologici integrati (dalla storia alla letteratura, dalla filologia alla bibliologia), l'obiettivo è osservare le modalità con cui testi, saperi, pratiche sociali si trasmettono e si incrociano nella società italiana di antico regime, attraversando corti, chiese, piazze.