"Tempo di uccidere" di Ennio Flaiano, il romanzo che «non precisa mai», anticipa le tecniche dell'opera aperta instaurando con il lettore un capzioso gioco a nascondere, una schermaglia tra apparenza e realtà, tra verità pubblica e dilemma intimo. Il libro non dismette ancor oggi, a oltre settant'anni dalla pubblicazione, la sua carica eversiva e l'allettamento proprio di un puzzle da ricomporre disponendo i tasselli senza un ordine precostituito: un enigma dalle molte facce. Nel 1947 spiazzava le aspettative più ingenue del pubblico e della critica, avvezzi ai clichés neorealisti; nella nostra epoca, smaliziata e consapevole dopo decenni di studi e palinodie postcoloniali, il primo prodotto del laboratorio dell'autore pescarese continua a sottrarsi alla presa di quanti ritengono Flaiano un cerimoniere dell'effimero (un talento disperso, per innato scetticismo, tra cinema, cronache, diari e aforismi). Saggi di Daniele Comberiati, Ugo Fracassa, Andrea Gialloreto, Srecko Jurisic, Valérie Joëlle Kouam Ngocka, Emiliano Picchiorri, Lucilla Sergiacomo, Barbara Tonzar, Sonia Trovato, Marisa Trubiano.