"Abbiamo dedicato al poeta abruzzese il quattordicesimo volume di Sud I Poeti perché la sua poesia lo merita ampiamente. Come meriterebbe il suo posto nella grande poesia italiana del Novecento. Aveva una voce profonda e calda Clemente Di Leo e una impetuosità passionale per alcuni aspetti davvero unica. Non si sono risparmiati accostamenti illustri: Baudelaire, Pasolini, Lorca. In realtà Clemente Di Leo rappresentava un mondo, il suo, frutto, a causa delle sue precarie condizioni di salute, di una forzata formazione del tutto autodidattica e di una vita già segnata dal destino che non l'avrebbe portato alla maturità. Aveva fretta di vivere "Dino", come lo chiamavano in famiglia e gli amici, fretta di conoscere, di apprendere, di racchiudere nel breve percorso della sua esistenza, più vita, più conoscenza, più emozioni possibili."