«Saper leggere» è la celebre espressione di Renato Serra a inizio Novecento nel pieno di una stagione che faceva della "critica" (titolo della rivista di Croce) un perno della formazione intellettuale e della scrittura letteraria e filosofica. La rivista "nuova corrente" ripropone quell'espressione «saper leggere» con un interrogativo, ovvero proporre una serie di riflessioni sulle caratteristiche dell'attività critica letteraria e filosofica in una stagione diversa, specie nell'ultimo trentennio in cui si sono stratificati alcuni fattori: la repentina evoluzione linguistica in tempo massmediatico, la crisi delle teorizzazioni interpretative, la revisione valoriale (cultural studies, gender ecc.), le forti ibridazioni delle scritture, il distacco tra critica accademica e lettori, il nuovo mondo informatico e digitale, fino alla questione della cancel culture, della seduzione della brevitas comunicativa e della semplificazione dei messaggi.