Un'indagine corale sulla poesia di Giovanni Ibello, quasi tutta incentrata sull'opera più significativa dell'autore, "Dialoghi con Amin" (Crocetti Idee editoriali Feltrinelli, 2022). Il titolo che viene dato al libro è suggestivo e metaforicamente forte: "Luce cariata dall'avvenire". È rappresenta - come sottolinea Carlo Ragliani nell'introduzione - "non tanto un'ipotesi futuribile di annichilimento, quanto una radiazione erosa priva della capacità di scaldare e di vivificare; che abita completamente - nella sua incapacità ravvivante - una poesia tanto lontana dalla prosopopea della quotidianità e dalle maschere della convenienza, quanto vicina alla rovina del tempo ed alla disappartenenza. Il canto di Ibello è un oracolo paradossale in ultima istanza, una vox clamantis in deserto, piagata dall'assurdo di frapporsi sia al nulla perpetuo, che alla completezza del dolore dell'esistenza. Un grido che avvoca a sé tutte le scaglie sofferenti di queste nostre miserie manifestandone l'intera, e sfigurata, reliquia - morte su morte, vita su vita".