Il rapporto tra la poesia latina del Pascoli e la sua poesia italiana è problema di antica data. I Carmina, riservati a una ristretta cerchia di lettori, ebbero più vasta diffusione grazie all.edizione mondadoriana (con traduzione italiana e brevi commenti redatti da vari studiosi), curata da Manara Valgimigli (19511). L'interesse critico per il bilinguismo pascoliano ebbe impulso innovativo con il Saggio sul latino del Pascoli (1961) del latinista Alfonso Traina: un saggio ormai classico, recentemente apparso - con significative aggiunte e rielaborazioni - in terza edizione. Questo volume, con la presenza di latinisti e italianisti, costituisce un bilancio e un rilancio di un cinquantennio di lavorio critico sul bilinguismo poetico di Pascoli e in generale sulla tradizione italiana di poesia in lingua latina.