"Il libro è rivolto a un pubblico di specialisti studiosi di Pascoli per il rigore scientifico e metodologico che caratterizza la struttura generale e la composizione dei singoli saggi, ma al tempo stesso può essere letto da cultori e appassionati del Poeta come il racconto della sua vita errante, grazie a un'impostazione non solo analitica, ma anche narrativa, che accomuna tutti i contributi, caratterizzati da un connubio tutt'altro che scontato di acribia filologica e amenità stilistica. [...] E in effetti per la prima volta il suo profilo viene ridisegnato dal punto di vista di una geografia esistenziale e poetica capace di mostrare il volto meno esplorato del Pascoli pellegrino, che definiva se stesso «cavaliere errante dell'insegnamento», a rivelare la natura inquieta del professore condannato a un destino di sradicamento dal paese natale, un'erranza vissuta come una sorta di epos personale. Non per caso nei saggi che compongono questo volume si ritrovano alcuni temi ricorrenti dell'opera e del pensiero pascoliano, in particolare il motivo del nido, della casa, e una sorta di ulissismo, che si traduce nel sentimento dell'esule e nel mito di un impossibile eppure costantemente agognato ritorno ai luoghi dell'infanzia, attestato soprattutto nella sezione Ritorno a San Mauro dei Canti di Castelvecchio" (Dalla prefazione di Daniela Baroncini).