In occasione del ventennale della morte di Samuel Beckett, questo volume raccoglie saggi talvolta su aspetti troppo poco studiati della sua opera, talaltra capaci di gettare sguardi innovativi e propositivi sulla parte più nota di essa. Vengono così affrontati non solo il Beckett romanziere e drammaturgo, ma anche il poeta e il saggista, il filosofo e il linguista, nonché l'autore per la radio, il cinema e la televisione, per non parlare del Beckett civilmente impegnato, fino a una riconsiderazione della sua presunta appartenenza alla vena dell'assurdo e alla palude del nichilismo. Contributi nati dagli interessi di studiosi molto diversi tra loro desiderosi di omaggiare un autore dal quale tanta linfa è stata succhiata, capaci di testimoniare come l'opera beckettiana sia sempre in grado di interessare discipline e aree di competenza diverse, in virtù non di una oscurità studiata a tavolino, come troppo spesso accade, ma dell'enorme complessità e ricchezza umana germogliata nel nostro autore. Il quale l'ha saputa condensare con onestà e generosità, conservando un sano pudore ed esercitando una continua spoliazione per andare all'osso del messaggio, sotto la guida di un inesausto amore per la parola, anche quando essa esprime con accenti laceranti il dolore di vivere e l'impossibilità di esprimere.