Alba de Céspedes (Roma, 11 marzo 1911-Parigi, 14 novembre 1997), scrittrice e intellettuale di primo piano del Novecento letterario italiano, era stata confinata fra le scrittrici di «romanzi rosa» o di romanzi di grande successo internazionale (Nessuno torna indietro, 1938), le cui pagine erano state amate da generazioni di lettori e di lettrici, per poi scomparire dal panorama editoriale contemporaneo. Al momento in cui la sua opera viene ripubblicata in Italia e in cui torna ad essere letta negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia, il suo ruolo nelle lettere italiane, nella lotta antifascista, nella ricostruzione dell'Italia letteraria del dopoguerra, sembra finalmente riconosciuto. Resta invece ancora da indagare la sua presenza nel panorama della cultura e della letteratura europea della seconda metà del Novecento, nella quale si inserisce con forza a partire dal trasferimento a Parigi alla fine degli anni 1960, dalla scelta di pubblicare direttamente in francese e infine perché cosmopolita e poliglotta, intellettuale engagée capace di praticare linguaggi che, oltre alla letteratura, si allargano alla scrittura giornalistica e a sceneggiature per il cinema e la televisione. I saggi contenuti in questo volume, raccolti da Sabina Ciminari e Silvia Contarini, seguono il percorso di Alba de Céspedes oltralpe, e percorrono la traiettoria, ancora in gran parte da indagare, dell'itinerario intellettuale della scrittrice italo-cubana in Francia, a partire dal momento in cui matura il distacco verso la società intellettuale romana nella quale era cresciuta e sceglie di vivere - e di finire i suoi giorni - nella sua città d'elezione, Parigi.