I confini tra realtà e finzione sono labili, mai come oggi ciò che pensavamo essere frutto di allucinazioni ha acquisito il senso di una realtà concreta. Il mondo fenomenico non offre più alcuna certezza: la realtà è una costruzione fragile, pronta a dissolversi, rivelando la sua natura illusoria. La verità è del tutto inconsistente: ciò che era relegato al mondo del romanzo, della creazione fantastica o "fantascientifica" si è trasformato in un orrore quotidiano. Si può dire che sia in atto una strategia di manipolazione del reale, espressione di una violenza che permea il cosmo e investe esplicitamente la sfera del trascendente. Nel mondo antico c'era già qualcuno che reagiva a tale sopruso: erano gli gnostici, ribelli verso un universo controllato da forze avverse. Creature ostili avevano creato un mondo nel quale l'uomo era intrappolato, e gli gnostici nei loro libri e nei loro miti insegnavano come fuggire da tale realtà. La narrativa fantascientifica ha anticipato molti degli scenari distopici contemporanei, quasi si trattasse di una nuova forma di profezia.