Si è spesso sostenuto che le crisi d'impresa sono caratterizzate da una loro generale ciclicità, in funzione di periodiche fluttuazioni dell'economia, cui le realtà locali o settoriali sono più o meno costrette a soggiacere. I recenti sconvolgimenti mondiali paiono aver enfatizzato questa situazione rendendo sempre più attuale la necessità di una efficace gestione delle crisi in una logica multidisciplinare, nella quale alle nozioni giuridiche si uniscono necessariamente anche competenze economiche con il fine della miglior tutela dei diversi interessi in gioco. Con questo approccio il libro si propone di evidenziare il rapporto tra pratica manageriale e professionale e teoria accademica (economica e giuridica) in una materia, la patologia aziendale, caratterizzata da una molteplicità di casi e di situazioni differenti, ma nella quale non è infrequente la possibilità di ricondurre le analisi a modelli concettuali ricorrenti, avvalendosi anche degli schemi codificati dal legislatore. La prima parte del testo contiene una breve introduzione sul sistema economico-giuridico italiano, una panoramica degli studi sulla crisi d'impresa e dei principi di redazione dei piani di risanamento e, infine, una trattazione sull'affitto d'azienda e sulla valutazione delle imprese in crisi. La seconda parte è dedicata alle principali procedure concorsuali finalizzate al risanamento (amministrazione straordinaria e concordato preventivo), alle soluzioni stragiudiziali alla crisi d'impresa, alle analisi empiriche dei risultati ottenuti da tali procedure, per concludere con una trattazione del nuovo istituto dell'allerta, introdotto con la riforma della legge fallimentare del 2019.