La tragica vicenda di don Pino Puglisi e il tumulto che attraversava Palermo agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso. Da un lato l'esperienza incompresa e solitaria del parroco di Brancaccio nell'inferno di quel quartiere, dall'altro il lento, progressivo estinguersi nella città della stagione esaltante della "primavera" e delle speranze suscitate dall'orlandismo diventato forza egemone e di governo. Fenomeni tra loro legati da un sottile fil rouge implacabilmente rescisso sia dall'omicidio del "sacerdote degli ultimi", sia dall'imprevedibile irrompere sulla scena politica siciliana di Forza Italia e del berlusconismo. Il volume ripercorre le tappe del cambiamento mancato di Palermo e della Sicilia mediante la creazione di nessi e relazioni tra passato e presente. Dunque non soltanto un "nostalgico amarcord", ma anche e soprattutto una riflessione critica sull'oggi: la crisi del movimento antimafia resa evidente dagli scandali Helg e Montante, l'afasia della sinistra politica e sociale, il declino irreversibile della Regione siciliana, la necessità di pervenire nella Chiesa ad una rilettura del "caso Puglisi" alla luce delle novità del pontificato di papa Francesco.