Una ricerca appassionante basata sui documenti inediti provenienti dall'antico Convento, grazie ai quali l'autrice ha potuto immergersi nella vita quotidiana dell'epoca «subendone gradualmente il fascino e imparando a leggere con celerità quelle terribili, contorte grafie...». Uno studio che ci restituisce una parte della nostra storia facendo rivivere quel mondo scomparso, raccontando e contestualizzando fatti e storie del periodo che va dalla costruzione del monastero nel 1490, alla sua dismissione nel 1799, fino alla demolizione fra il 1880 e il 1890, con la costruzione della batteria militare. Conosciamo così non solo le abitudini alimentari dei frati ma anche la toponomastica dei luoghi, l'origine di antichi cognomi lericini, i personaggi che animavano la vita della Lerici del tempo, le feste, le attività legate a Maralunga svolte dagli abitanti del borgo sui terreni da cui i frati ricavavano soprattutto vino e olio. «Al centro, la vicenda d'un convento scomparso, sorto per devozione alla fine di quel XV secolo che vedeva Lerici e il suo golfo ricoprire un essenziale ruolo di cerniera fra il genovesato e la Lunigiana. L'utilizzo di documentazione inedita consente all'autrice - anche grazie a una penna felice e alla scelta d'un impianto indiziario, esplicitato nell'introduzione - d'accompagnare il lettore attraverso i secoli (...). È così che sotto gli occhi passano uomini e donne, vescovi e frati, e poi, naturalmente, marinai; le cui vite sono delineate dall'analisi di dati concreti, relativi alla gestione del convento, alle attività lavorative, agli introiti, alle uscite, alle vendite d'immobili, alle donazioni, e così via.» (Prof. Antonio Musarra, Sapienza Università di Roma)