San Barbaso è una cittadina del Veneto che non sta sugli atlanti. Eppure, leggendo questo libro, pare di conoscerla, di averla attraversata mille volte, di averla intuita come fondale nell'ultimo servizio televisivo di cronaca nera. Enrico Losso ha saputo costruire sulla pagina un luogo che è molti luoghi insieme, una geografia fittizia capace di mappare il razzismo italiano con precisione e nettezza, fin dentro la coscienza di ciascuno. A San Barbaso l'odio, la diffidenza, il pregiudizio verso l'altro sono un meccanismo inesorabile e violento, al quale nessuno sembra potersi sottrarre. Uno scenario dove anche l'accoglienza diventa sospetta e chi parla di integrazione, in fondo, sta solo dicendo che gli stranieri devono starsene buoni, al loro posto. Ma a San Barbaso, per una volta, i "diversi" scelgono di reagire, di non piegare il capo. La loro ribellione rompe gli equilibri, gli schemi mentali, anche quelli di chi si riteneva buono e comprensivo. E insieme agli equilibri della città, rompe anche le relazioni e i legami tra i protagonisti di questo romanzo ruvido e tagliente, che mette il lettore di fronte alle proprie ombre.