«Vi è qualcuno o vi saranno alcuni che uniranno i loro sforzi al fine di far conoscere il nostro dialetto? Siate i benvenuti! È il momento di rimboccarsi le maniche... e dare inizio alla riscoperta del dialetto di casa nostra», così si esprimeva nell'ormai lontano 1981 Alberto Tracchi accingendosi alla compilazione della sua raccolta "La Russcaròla". Molto è stato fatto da allora, resta sempre però la necessità di rendere fruibili i contenuti di opere edite tanto tempo fa, in un numero molto limitato di copie e pertanto ormai introvabili, come la già citata "Russcaròla", insieme a tanto altro materiale raccolto e a volte mai pubblicato da altri cultori della nostra parlata, sulle nostre usanze e su tutto quello che vi è di caratteristico del nostro territorio e della nostra gente. Questo libro vuole dunque essere il tentativo di fare memoria, per chi c'è e per chi verrà, di parte di quel grande patrimonio orale proprio del dialetto e della cultura ferrarese, mettendo nero su bianco, il ricordo di detti, proverbi, tradizioni, antichi mestieri e personaggi tipici che altrimenti potrebbero rischiare di andare dimenticati per sempre, affiancando a questo anche immagini di non facile reperibilità di una città e di un territorio profondamenti mutati nel tempo.