«Il presente racconto, scritto tra il serio e il faceto, è una veloce e semplice carrellata su alcuni aspetti dell'esistenza vissuta dalla maggior parte della gente negli Anni Cinquanta. La narrazione ha come epicentro la città di Vicenza, mia città natale, ma questi episodi potrebbero essere simili a tanti altri vissuti in varie altre città poiché le condizioni sociali, in Italia in quel periodo, erano simili quasi per tutti e la vita si svolgeva seguendo regole di comportamento comuni, comprese quelle morali. L'Italia del 1950 era ancora contadina, proletaria e religiosa e a Vicenza, la maggior parte della gente parlava dialetto e si chiamava col soprannome.»