Il volume ricostruisce, sul lungo periodo, le strutture ambientali ed economico-sociali di un vasto territorio del Cilento meridionale, costituito dalle valli del Lambro e del Mingardo, e che nel Capo Palinuro trova il suo punto più sud-occidentale, tutto proiettato nel Tirreno con la sua caratteristica forma a falce, costituendo così un fondamentale snodo storico-geografico. Una vasta documentazione inedita consente di seguire le vicende, le trasformazioni e le persistenze di questo territorio dall'antichità più remota sino alle riforme di struttura del decennio francese 1806-1815, come l'eversione della feudalità. Particolare rilievo è dato alle forme e alla morfologia dell'antropizzazione, come pure alle strutture feudali della baronia di Sanseverino, inizialmente caratterizzata dalla presenza della grande casata normanna di Morra, e poi da figure di notevole rilievo storico, come don Sancio de Leyva, Camillo Porzio e infine i Pappacoda, principi di Centola. Anche la storia socio-religiosa - incentrata sulla presenza dell'abbazia di S. Maria di Centola, il cui ultimo abate commendatario fu Ferdinando Galiani - viene ricostruita e approfondita attraverso nuove fonti.