Il villaggio di TahtallI, nella regione di Elbistan (Turchia), con i suoi abitanti la cui esistenza segue i ritmi delle stagioni agricole, costituisce lo sfondo di un racconto-verità a carattere politico, dove i diritti del popolo curdo e le sofferenze di chi li difende in prima persona sono al centro della riflessione. Come illustra l'autore, il desiderio di rivendicare apertamente la propria lingua e la propria appartenenza culturale, il fascino esercitato dall'ideologia marxista, l'opposizione al regime dell'epoca animano i giovani curdi degli anni 1980 e li spingono a lottare, sfidando il pericolo e una repressione durissima. Per alcuni, l'esilio si rivela infine la sola opzione possibile.