Macondo è una parola che può ispirare notevoli suggestioni: ad alcuni ricorda il realismo magico dell'indimenticabile Gabriel García Márquez, ad altri il nome di un caleidoscopio sociale, fondato da Mauro Rostagno e dai suoi compagni di sogno, nei locali di una fabbrica dismessa. L'isola di Macondo, pur non trascurando tali riferimenti, non è ambientato né nella lontana foresta colombiana raccontata da Gabo né nella ribollente Milano degli anni Settanta. A vestire il ruolo di scenario-protagonista è infatti l'arcipelago delle Isole Egadi: affascinante come il villaggio fondato dai Buendía, complesso come l'Italia della fine del Novecento, poliedrico come l'intensa vita di Rostagno, meravigliosamente semplice come il mondo, quando "era così recente, che molte cose erano prive di nome".