Non dimenticare chi è vissuto prima di noi, in quale ambiente e come, e quale eredità umana ci ha lasciato. Questo l'intento di "Ricordi sottratti all'oblio". Salvare quanto è possibile del passato, non per tentare insensatamente di riportare in vita chi non può tornare, ma perché non tutto sia appiattito sul presente: uno dei grandi rischi della nostra società, che troppo spesso e presto dimentica. Sottrarre all'oblio frammenti del passato della sua famiglia è per l'autrice un dovere, quasi una missione: un modo per dare ordine e significato alle sue memorie di infanzia e a ciò che dagli anziani sentiva raccontare intorno alle generazioni precedenti. L'unica via per sapere autenticamente chi siamo. In questa opera di ricomposizione, le è stato di grande aiuto la zia paterna, Domenica, la cui memoria straordinaria ha garantito non solo storie familiari, ma anche lo spaccato della vita contadina di una piccola località dell'entroterra riminese nell'intero Novecento: un'eredità di ricordi grazie alla quale consolidare il senso di appartenenza ad una cultura e ad una civiltà solo apparentemente perdute.