Passeggiando per le sue vie non si direbbe che Milano abbia vissuto più di duemila primavere. In un così lungo lasso di tempo non furono solo i grandi eventi come le "Cinque Giornate" a farne la città che è oggi, ma anche i fatti e fatterelli, a volte lepidi a volte singolari, raccontati in questo libro. Originale, senza dubbio, l'espediente adottato dalle massaie milanesi per tener lontani mal di gola e raffreddore: mangiare a S. Biagio, il 3 di febbraio, una fetta del panettone avanzato a Natale e divenuto stantio. Per nulla curativo, ma assai più saporito, il "risotto giallo", nato dalla mania di un garzoncello di aggiungere dello zafferano nella preparazione del colore giallo, durante la creazione di una vetrata del Duomo. Si stenta a crederlo, ma il Manzoni commise un'imperdonabile "gaffe" nel salotto di Teresa Borri - vedova del conte Decio Stampa -, al tempo in cui la corteggiava e che poi riuscì a sposare. E, per finire, sapete perché il Duomo non ha un campanile? Ogni angolo di città ha una storia da raccontare e l'autore ne propone di veramente singolari.