Il libro ricostruisce la storia di Acquarica dall'Unità d'Italia fino alla Repubblica democratica e parlamentare. Centrale in quest'indagine, per ovvie ragioni, è il ventennio fascista, sul quale Antonio Brigante aveva già pubblicato due ricchi volumi inseriti nella Collana "Cultura e Storia" della sezione leccese della Società di Storia patria. Una scelta, questa, coerente con le intenzioni dell'autore, che sin dalla fine degli anni novanta del secolo scorso aveva aderito all'istituzione culturale, e che prospetticamente avrebbe segnato un lungo periodo di collaborazione. Finché la sua permanenza ad Acquarica glielo ha consentito, ha partecipato alla vita societaria segnalandosi come uno studioso serio e attrezzato, attento alle novità in campo storiografico, profondamente umile eppure capace di rimettere in discussione convinzioni e scelte euristiche consolidate. Né il suo trasferimento nella provincia milanese ha interrotto i contatti, che egli ha voluto conservare sia attraverso l'invio di qualche suo contributo sia mediante l'aggiornamento costante sulle iniziative scientifiche e le novità editoriali.