Romolo Benasso, che si autodefinisce "cane sciolto", è uomo di personalità, lo conoscono bene i suoi concittadini di Serravalle Scrivia e quanti hanno avuto a che fare con lui, istituzioni comprese. Non è carattere facile, tutt'altro: abituato allo scontro, non si tira indietro. Finora. Oggi lo fa, ma non lo fa per codardia o stanchezza. È il tirare le somme di una vita, o almeno di quello che è stato il suo momento formante, con il buono e il cattivo che ne è venuto. Benasso guarda i nostri giorni severamente, riproponendosi gli stessi interrogativi che tanti suoi compagni ed amici scesi dalle montagne, quel 25 aprile del '45, si sono posti e si pongono ancora: a che è servito?, a chi è servito?