Dopo il successo della prima edizione di "C'era una volta Ivrea e Canavese" del 2019, l'autrice amplia i propri ricordi e la narrazione tra la fine del 1800 alla metà del 1900, raccontandoci il "suo" Canavese. Scorrono dall'album dei ricordi, come un fiume in piena, aspetti e momenti di vita famigliare, altri legati al territorio ed alla sua cultura, scene agresti, eventi religiosi e di festa... purtroppo destinati all'oblio, ma che nel contesto vengono evidenziati e descritti nella dinamica di un testo scorrevole quanto piacevole, che assume a tratti l'aspetto di un romanzo. Sono esperienze di vita vissuta, di aneddoti, storie, leggende, che diventano testimonianza con la finalità e la speranza che il loro contenuto venga tramandato. Come sostiene Luciana Banchelli: "Il libro più interessante è quello della nostra vita."