A partire dalla metà del secolo XIII, molti Comuni possedevano una propria raccolta di leggi che testimonia la nascita e lo sviluppo delle identità territoriali e le modalità di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. A quell'epoca pochissimi sapevano leggere e scrivere, e ancora meno erano quelli in grado di comprendere un testo giuridico, così nel tempo il volgare si sostituì al latino, e nella periodica lettura pubblica: informazioni, norme, sentenze e prescrizioni furono declamate a voce alta sulla piazza del paese. Gli statuti comunali non contenevano soltanto norme di funzionamento istituzionale delle comunità, ma regolavano le attività economiche principali, ovviamente scandite dal calendario agricolo. Nel tempo i cambiamenti condussero a precisazioni, ampliamenti e correzioni della normativa più vecchia: dover annotare sullo stesso codice tutti i cambiamenti, le integrazioni e le correzioni si dimostrò sovente una soluzione impraticabile, questo portò a redigere nuovi statuti. Del Comune di Torrita sono giunti a noi lo statuto del 1559 e la sua copia settecentesca.