Dominata dall'arcana Zizzola e affacciata sulla confluenza dello Stura nel Tanaro, Bra fu culla di statisti, come Guglielmo Moffa di Lisio, "napoleonico" promotore dei "diritti dei popoli", di santi, quale Giuseppe Cottolengo; di artisti, scienziati, uomini d'arme, classicisti e storici che ebbero un ruolo centrale nel fissare il volto della "Terza Italia". Bra fu però anche laboratorio politico d'avanguardia. A mezza via tra la Real Racconigi e la tenuta di Pollenzo, sperimentò l'avvento di alleanze "moderate" poi estese al resto d'Italia.