Protette in lontananza dalle Alpi Apuane, sul litorale tirrenico, Ronchi e Poveromo racchiudono una storia per lo più sconosciuta. A partire dai primi anni Venti, le frequentazioni di un gruppo di giovani studiose intraprendenti e colte favoriscono l'arrivo di artisti, scrittori, musicisti e filosofi d'oltralpe che, sulla spiaggia e nelle pinete di questa zona costiera, trovano ispirazione e ristoro, talvolta anche rifugio, come si legge nel lungo diario tenuto dalla scrittrice, pianista e psicanalista Aline Valangin e in "Estate in Italia" del romanziere espressionista Wilhelm Speyer. Sullo sfondo dei grandi accadimenti storici e sociali, questa comunità di artisti e intellettuali sa amare la bellezza del paesaggio, la vastità degli spazi, la solitudine, la salubrità del clima, il senso di pace; e chi fra loro ha la fortuna di tornare nel dopoguerra ritrova immutati, nonostante le ferite inferte dagli eventi bellici, i tratti "paradisiaci" di Ronchi e Poveromo.