Il rapporto tra Didattica della lingua italiana L2 e migranti è diventato oggetto di dibattito in seno alle discipline antropologiche solo in tempi recenti, in particolare nell'ambito degli studi di didattica, andragogia e psicologia dell'educazione. Questo saggio si propone di fornire un quadro articolato e possibile sugli strumenti necessari ad affrontare al meglio questa sfida didattica e utili per essere compresi e adottati nei contesti dei soggetti esodati, in particolare presso le donne in fuga. Il testo proposto segue un taglio teorico-pratico, fotografando la geopolitica dei flussi migratori in Italia, gli scenari dei sistemi di accoglienza e protezione, le tesi possibili e in ultima istanza le pratiche didattiche. Tali proposte (o modelli) partono da esperienze realizzate con successo, ispirate all'agire diretto delle alunne (al contrario della didattica da banco o da schede) e alla predisposizione di ambienti di lavoro di stampo laboratoriale che tengano conto del retroterra culturale (o della sua assenza) dei soggetti destinatari dell'apprendimento L2.