È possibile approcciare l'FMEA in maniera "scientifica"? È possibile, ad esempio, elaborare un modello concettuale, preciso e rigoroso, sulla cui solida base formale si possano poi conseguentemente sviluppare procedure operative per una D-FMEA e una P-FMEA altrettanto precise e rigorose? Questa è esattamente la proposta che faccio in questo mio secondo testo sull'FMEA, portando in profondità osservazioni e riflessioni sullo standard tedesco VDA e avvalendomi del software tedesco APIS come corrispondente, insostituibile strumento di lavoro. Qui trovate descritti, spiegati e motivati gli oggetti (esattamente 9), le proprietà e le interazioni che danno vita al modello. Qui trovate, poi, le due procedure operative complete (FMEA di Design e di Processo) costruite su quella solida base, oltre a una trattazione specifica sull'interfaccia design/process (lo snodo logico che intercorre tra una D-FMEA e la corrispondente P-FMEA). Qui ritrovate, infine, il modello matematico per la valutazione non tabellare (cioè, non fondata sulle classiche tabelle di valutazione) dei parametri di rischio "O" (Occurence) e "D" (Detection), modello che già proposi nel mio primo libro. In questa sede lo ritrovate come anello conclusivo di una stringente catena logica univoca, interamente sviluppata sull'idea di fondo iniziale del modello concettuale.