La comparsa sul mercato di smart goods ed, in particolare, di vetture connesse, ha imposto la creazione di contratti con i consumatori ove viene regolata la vendita di un bene con contenuti e servizi digitali. Il bene ha così due componenti: una fisica ed una immateriale. Le recenti direttive 770, 771 e 2161 del 2019 offrono indicazioni sui periodi di garanzia, sulla fornitura di servizi (apparentemente gratuiti) in cambio della cessione di dati personali o tecnici di questi singolari beni. Le novità non sono poche: basti pensare all'obbligo del venditore di rilasciare anche gli aggiornamenti dei software, preavvisando il consumatore del contenuto dell'aggiornamento e consentendogli anche di rifiutarlo. È un mondo nuovo anche per il consumatore che, peraltro, ha già imparato a gestire questi i servizi digitali (APP) con il suo smartphone. Certo al consumatore sembrerà strano apprendere che la parte non fisica della vettura non è più sua, ma gli è... concessa in licenza.