Le nuove prospettive tecnologiche e in primis la realtà virtuale, con i suoi visori interattivi, offrono al turismo molte applicazioni utili che meritano maggiore attenzione da parte dei ricercatori del turismo e professionisti. La riflessione dell'autore s'innesta in un filone di studi alquanto giovane e nel contempo, per alcuni versi, già "datato", visto l'incalzante e inarrestabile procedere dell'innovazione tecnologica. Tuttavia, le tesi qui esposte riescono a mantenere ancora una "freschezza" empirica intricante e aperta a futuri sviluppi. Le prospettive sembrano alquanto interessanti e dai primi approcci pare che l'industria del turismo non abbia mostrato alcun segno di insofferenza per tale tecnologia, anzi, sembrerebbe sfruttarla a proprio vantaggio in un'ottica pubblicitaria piuttosto "immersiva", offrendo sempre più spesso ormai, grazie anche all'enorme potenziale della "Rete", dei tour virtuali delle mete scelte, prima che il turista vi si rechi fisicamente. "Il dado è tratto", ora non resta che muoversi lungo il percorso.