All'inizio del Novecento, il genetista russo Nikolaj Vavilov girò mezzo mondo e studiò metodi per produrre nuove varietà di piante che rendessero di più e fossero adatte ai diversi climi dell'Unione Sovietica, che in quegli anni stava conoscendo un notevole aumento della popolazione. In un vero e proprio racconto on the road che ripercorre alcune tappe dei viaggi di Vavilov, Marco Boscolo ed Elisabetta Tola sono andati a conoscere i "guardiani" della biodiversità agricola che hanno imparato la sua lezione: ricercatori, contadini e nuovi artigiani che oggi stanno innovando l'agricoltura recuperando le varietà e i semi locali che rischiano di scomparire, sostituiti da prodotti industriali uguali in tutto il mondo ma poco adatti a far fronte agli effetti del cambiamento climatico. Non c'è traccia di nostalgia in questo viaggio, bensì una nuova idea di innovazione alimentata da una rete globale - che include anche tutti i Paesi visitati: Senegal, Etiopia, Iran, Indonesia, Francia, Stati Uniti e Italia - che sta proponendo modelli di produzione e filiere diverse per garantire, nel segno di Vavilov, che nonostante gli stravolgimenti climatici che dovremo affrontare nessuno debba soffrire la fame.