Che cosa c'è di sbagliato nel farsi un selfie ad Auschwitz? O nell'andare a vedere le donne "dal collo lungo" in Thailandia? O nel farsi scortare dagli sherpa sull'Everest? O, ancora, nel fare le vacanze in un villaggio turistico situato nel Sud del mondo? Sono alcuni degli interrogativi cui risponde questo volume, inquadrandoli in un'indagine teorica più ampia, che parte dalla definizione di turista e dalla distinzione fra turista e viaggiatore per arrivare alle nozioni chiave della riflessione morale sul turismo: responsabilità, sostenibilità, equità e rispetto delle differenze culturali. Il libro non offre soltanto una panoramica delle questioni etiche con cui i turisti e l'industria turistica si misurano o dovrebbero misurarsi, ma esplicita e discute anche i loro presupposti e le loro implicazioni, consentendo al lettore di acquisire maggiore consapevolezza degli effetti del turismo sulle persone e sull'ambiente, e favorendo così una riflessione più approfondita sul tipo di turismo che sarebbe moralmente auspicabile realizzare e sui limiti che possiamo giustificatamente invocare per quello attuale.