Il saggio ricostruisce le significative vicende della Confederazione Generale del Lavoro (CGL) e del suo segretario generale Rinaldo Rigola, inserite nel più ampio contesto storico dell'Italia, dall'inizio del Novecento al secondo dopoguerra. Attraverso una documentazione inedita o poco conosciuta, l'Autore intende ripristinare la verità storica di quegli eventi, oscurata per molti decenni da una storiografia ideologizzata e subalterna all'egemonia culturale (e non solo) del Partito Socialista e, dal secondo dopoguerra, del Partito Comunista. In questo libro viene finalmente evidenziato il valore dell'azione politica del Sindacato riformista, che tentò di porre rimedio alla politica settaria delle Sinistre e senza pregiudizi ideologici di stabilire negli anni successivi un rapporto di convivenza con il corporativismo fascista, passando anche attraverso l'adesione convinta alla progressista Carta del Carnaro dannunziana, la costituzione della città di Fiume elaborata nei più qualificanti caposaldi dal socialista Alceste De Ambris. Una storia sofferta quindi, ma esemplare del nucleo di ex sindacalisti socialisti riformisti.