Il libro racconta della storia del rancio dei nostri antenati e dei nostri padri nelle caserme, nei campi d'istruzione all'aperto, nei deserti e sulle ambe dell'Africa, nella Grande guerra (in prima linea, sulle Alpi, in prigionia) e nella Seconda guerra mondiale (sui monti della Grecia, nella steppa russa, nei campi di sterminio di Stalin). Il testo è corredato da una serie di fotografie d'epoca piene di figure, oggetti e momenti caratteristici della vita militare del XIX e XX secolo: le cucine delle caserme, i cucinieri, le marmitte, le casse di cottura per portare il rancio in prima linea, le famose gavette, le borracce, i gavettini in cui si beveva il vino, i conducenti e i muli delle salmerie, i bivacchi.